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Come educare i bambini alla non violenza.

Il cambiamento inizia dall’infanzia.

“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” recita Gandhi.

Vogliamo partire proprio da qui, perché crediamo che l’eliminazione di qualsiasi tipo di violenza, compresa quella contro le donne, avvenga partendo dall’educazione dei bambini, trasmettendo loro valori e principi di uguaglianza.

I più piccoli imitano ed assorbono la realtà in cui vivono ed i comportamenti di chi li circonda, per questo motivo è importante donargli esempi positivi da seguire ed assimilare.

Il primo nucleo sociale con cui viene in contatto il bambino è la famiglia, quindi tutti i suoi membri, a partire dai genitori devono impegnarsi quotidianamente per trasmettere concetti importanti come il rispetto e la parità tra donne e uomini.

In molte famiglie i figli assistono ad episodi di maltrattamenti, violenze, mancanza di rispetto da parte degli uomini nei confronti delle donne, quindi crescono nella convinzione che sia corretto e giustificato agire cosi, replicando gli stessi modelli nella loro vita presente e futura.

La mancanza di rispetto nei confronti delle donne inizia dalla limitazione della libertà, dalla disparità dei compiti in casa e fuori casa, dal praticare determinati sport e svolgere attività differenti e potremmo aggiungere altri esempi.

Molti passi avanti sono stati fatti, ma è necessario compierne altri per poter raggiungere una parità reale e ramificata in tutti i contesti sociali.

Come già accennato precedentemente, il cambiamento deve avvenire partendo dall’educazione dei più piccoli, soltanto così si potranno ottenere dei risultati concreti.

Da dove cominciare?

Bisogna partire dall’educazione al rispetto, i bambini si devono sentire liberi e non giudicati, devono potersi esprimere in modo incondizionato, potersi affermare come esseri umani autonomi, ponendo le basi per fondare una società inclusiva e non violenta.

Il primo consiglio educativo positivo che sentiamo di darvi è di rivolgervi e comportarvi in modo paritario con i vostri figli e le vostre figlie, infatti eliminando queste prime differenze già dall’infanzia sradicherete concetti negativi ed arcaici. Come ad esempio la convinzione che esistano giocattoli o sport per i maschietti ed altri per le femminucce, costrette ad aiutare nelle faccende domestiche.

Oltre alla famiglia un altro contesto sociale molto importante ai fini educativi è la scuola, punto di ritrovo per i bambini e gli adolescenti e luogo di formazione degli adulti di domani.

Il Miur ha emanato una serie di linee guida da attuare a scuola per promuovere la libertà di espressione, la parità tra di generi, evitare gli scontri verbali e fisici ed il rispetto tra i compagni senza prevaricare sugli altri.

Se si subisce un torto bisogna insegnare ai bambini a comportarsi in modo gentile, facendosi rispettare ma senza imporsi.

I primi a dare il buon esempio devono essere gli adulti che circondano i più piccoli, senza alzare le mani in caso di capricci o dispetti, ma al contrario applicando il dialogo e la comprensione.

Agendo in questo modo si eviteranno traumi futuri e si formeranno adulti forti e sicuri di loro stessi.

Gli insegnanti dovrebbero mettere in atto le indicazioni del Ministero attraverso dibattiti, laboratori, confronti, attività ludiche condivise, la lettura di libri tematici e la cooperazione con associazioni ed enti locali.

Nelle classi dei più piccoli gli educatori dovrebbero incentivare gli sport di squadra, che rafforzano i legami tra i compagni, insegnare loro il rispetto sia dei compagni di squadra che degli avversari, la condivisione e cooperazione.

Per trasmettere il concetto di non violenza alle future generazioni è necessario un lavoro di sinergia tra la famiglia, la scuola, le istituzioni, i centri sportivi e tutti gli altri contesti sociali.

Oggi quasi in ogni famiglia c’è un uso quotidiano dei dispositivi digitali, come cellulari, tablet e smart tv, i bambini li utilizzano spesso per giocare, divertirsi, informarsi e studiare.

Il nostro consiglio è di limitare e controllare l’uso di videogiochi che possano risultare troppo violenti, perché i bambini assorbono questi comportamenti nocivi e li replicano nella vita reale.

Gli atteggiamenti violenti molto spesso scaturiscono da emozioni negative che provano i bambini, come rabbia, paura, ansia ed angoscia che non riescono a capire, comprendere ed elaborare.

Il nostro compito è aiutarli a riconoscerle e ad accettarle come sentimenti normali e guidandoli nel trasformarle in qualcosa di positivo e proficuo.

Può essere utile anche leggere ai bambini delle favole che trasmettano messaggi e valori positivi.

Nella società odierna è molto diffusa la paura dell’altro, soprattutto quando ai vostri occhi risulta diverso, viene percepito come un pericolo e ci si rivolge a lui in modo negativo.

Bisogna eliminare dalla nostra cultura questa paura e trasmettere invece valori positivi come l’inclusività ed il rispetto di tutti gli esseri viventi, considerando la diversità come una fonte ricchezza e di miglioramento continuo per tutti noi.

Soltanto attuando queste indicazioni e grazie al lavoro continuo di tutti i membri della società si potranno avere dei risultati concreti, il cambiamento è dentro ognuno di noi e tutti devono sentirsi liberi nella propria individualità e nelle proprie scelte.

Formando bambini e giovani consapevoli si potrà avere una società libera dalla violenza.

 

 

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